L’uomo nella sua evoluzione ha maturato una postura eretta che gli permette un vantaggio funzionale e pratico notevole in relazione ad altri esseri viventi.
Non dobbiamo dimenticare che la grande capacità umana non risiede solo nell’avere abilità d’intelligenza o di sviluppo sociale superiore a qualsiasi altro animale, ma soprattutto in abilità fisiche superiori a qualsiasi altra specie.
In realtà le complesse abilità fisiche che un uomo riesce a sviluppare sono straordinarie e rappresentano un potere enorme. Basta pensare ad un pilota di formula uno che riesce a governare il mezzo a più di 300 km orari, oppure ad un calciatore che è in grado di dribblare gli avversari governando il pallone in condizioni fisiche di grande fantasia motoria. Anche un saltimbanco può eguagliare il felino più feroce, pur non avendo gli artigli.
L’uomo è unico, come unica è stata la sua evoluzione. Ecco perché la postura dell’uomo racchiude un patrimonio che è vincente nella vita ed è da preservare e coltivare nel processo di conservazione della propria salute.
Quando intendo Parlare di postura non voglio spiegare i soli meccanismi che permettono all’uomo di stare in posizione eretta, ma voglio portarvi a immaginare quanto più complessa è la soluzione che il nostro corpo è riuscito a trovare, attraverso la sua postura, per affrontare le sfide evoluzionistiche.
Ad esempio dobbiamo pensare che un pilota di aereo non ha una postura paragonabile ad un impiegato di banca. Eppure entrambi sono seduti nel loro posto di lavoro, ma non è pensabile che la muscolatura del pilota sia pari a quella dell’impiegato, anche se sportivo ed allenato. In effetti, la condizione muscolo-posturale del pilota d’aereo è, senza dubbio, in grado di affrontare forze gravitazionali 10 volte più dure del normale impiegato. Sappiamo che da seduti la colonna vertebrale, a livello disco vertebrale, subisce un carico pari al 170% del peso corporeo, ossia il 70% in più della normale stazione eretta. Un pilota di aerei però, soprattutto se militare, è soggetto ad una pressione vertebrale, al decollo, da seduto, pari 5g fino anche a 10g, che tradotto significa da 850% a 1700% in più della normale forza di gravità.
Questo è pazzesco se si pensa che l’assetto posturale è in grado di garantire le funzioni vitali ed evitare che il corpo collassi e si accartocci su sé stesso.
La postura quindi non regola le sole funzioni di bipedismo e stazione eretta, è anche in grado di garantire solidità a tutta la struttura per mezzo del sistema tonico posturale, che nel suo complesso, funziona anche se siamo seduti o in condizioni avverse.
L’adattamento della postura non gestisce solo l’atteggiamento durante la camminata, o l’azione motoria, o ancor più la stazione statica, ma regola le forze da mettere in campo per affrontare delle condizioni meccaniche di diversa natura.
In pratica, la postura gestisce i necessari cambiamenti osteo-artro-muscolo scheletrici che devono avvenire nel corpo per affrontare più agevolmente le sfide che si presentano.
Pertanto la postura può essere intesa come un progetto evolutivo dell’architettura del nostro corpo.
Non dobbiamo pensare alla postura come una condizione innata che non può cambiare perché così strutturata, anzi, dobbiamo vederla come una soglia della nostra evoluzione futura. Ovviamente, non può essere percepita nel ritmo di poche generazioni e nemmeno non è difficile pensare che ci porterà a cambiare il nostro corpo nel futuro prossimo.
Da qui il concetto di salute posturale acquisisce un valore straordinario e ci garantisce benessere nella nostra singola esistenza, producendo un migliorativo progetto evolutivo nella trasmissione dei nostri geni.
La postura di una persona con notevole sovrappeso e sedentaria non è vantaggiosa per la salute sia nella vita dell’individuo, sia per la progenie prossima. Al contrario, un atleta che cura ogni condizione del proprio corpo, sarà in grado di trasmettere una genetica migliorata.
Certi cambiamenti non si possono notare nella conta di poche generazioni bensì dopo numeri considerevoli di miglioramento.
Nel passato i nostri bisnonni erano in grado di affrontare sforzi notevoli con la propria postura. Lavoravano la terra, affrontavano freddo, fame e sofferenza, corroborando il corpo e rendendolo resistente. Da loro ci sono stati trasmessi dei caratteri genetici vantaggiosi per la vita di oggigiorno. Noi siamo in grado di fare altrettanto e trasmettere ai nostri futuri un patrimonio posturale vantaggioso?
La risposta è sì, se consideriamo la nostra postura come parte integrante della nostra salute e la curiamo al meglio.
Serve prendersi cura dell’aspetto globale di essa ancor prima di quello della singola problematica muscolare o organica, perché la postura rappresenta il modo di conservare la propria integrità fisica e salute.
Dott. Giuliano Baron